Fotografando in liberta’
L’importanza, per un photoreporter, di accedere a luoghi ed emozioni
C’è un aspetto che può sembrare apparentemente scontato, ma che è in verità fondamentale perché il photoreporter possa davvero cogliere l’essenza del vostro matrimonio: la libertà di movimento. Ci sono però delle limitazioni, casi in cui il libero accesso non è interamente possibile, basti pensare a quelle aree non fruibili dal pubblico all’interno delle chiese.
Ma al di la di queste limitazione spaziali, ci sono limitazioni che possono creare problemi ben maggiori, e con cui un photoreporter deve interfacciarsi: le timidezze e le reazioni non spontanee dei suoi soggetti, perché libertà di accesso non è da intendersi solo in termini spaziali, ma anche e soprattutto emotivi. Dovendo infatti cogliere l’intimità delle reazioni degli invitati e la loro genuinità, il più grande pericolo che si può incontrare è la timidezza, che può indurre ad assumere atteggiamenti involontariamente rigidi e forzati. “In questo è fondamentale l’esperienza del fotografo, nel suo riuscire a rendersi invisibile portando in primo piano la cerimonia e nel suo instaurare un feeling con gli sposi e gli invitati, non chiedendo loro di assumere delle pose, ma riuscendo a cogliere in quei momenti che meglio ne esprimono la storia” svela Mirko Treglia, che da anni si muove sul territorio, immortalando le emozioni che nascono durante un matrimonio.
Una fotografia sarà infatti tanto più bella quanto più è naturale il soggetto, perché quando le persone sono rilassate, emerge il meglio di loro: quindi spose, mariti, amici e parenti, godetevi la cerimonia e dimenticatevi del fotografo, che al resto ci pensa lui!
©Mirko Treglia
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